Malelingue

Hic articulus versatur circa momentum intellegendi linguae et electio textus Latine scripti non fortuita est, quia, statistice loquendo, lectores huius articuli eam omnino ignorare deberent. Immagino non abbiate capito niente e, sinceramente, neanche io: mi sono fatto fare la traduzione da una IA. Significherebbe: “Questo articolo ruota attorno all’importanza della comprensione della lingua e la scelta di una testo scritto in latino non è casuale perché, statisticamente parlando, i lettori di questo articolo non dovrebbero conoscerlo affatto”. Spero sia corretta.

Se ci avessi fatto l’intero articolo, in latino, sareste ricorsi voi stessi all’IA, nel migliore dei casi, ma più probabilmente lo avreste cestinato. Perché mi accanisco con la lingua, questa volta? Evidentemente sono convinto che, un gioco che non sia tradotto nella lingua madre del giocatore, riscuota meno successo di uno che lo sia. Peggio: non solo lo credo io, ma ci sono dati che lo confermano. Inoltre, è chiaro da tempo che gli algoritmi degli store online preferiscono presentare, ai giocatori, i prodotti tradotti nella loro lingua madre. Non è un caso, quindi, che i pochi acquirenti del mio gioco (Pinbot) su Steam o sono americani o italiani, con piccolissime eccezioni. Il fatto è che parlocchio un po’ di inglese, mentre sono chiaramente italiano. Non ho la più pallida idea di come suoni il vietnamita o il cileno… Questa è la condizione media di tutti.

La cosa assurda, in questa faccenda, è che magari un tempo si poteva dare la colpa alla cultura delle persone che, per inciso, il gioco non ve l’avrebbero comprato lo stesso. Invece arrivano pure le neuroscienze a confermare che la lingua madre è gestita in modo più naturale rispetto a quelle straniere, che sembrano affaticare il cervello molto di più. Praticamente, parlare una lingua straniera, provoca una cerca fatica mentale, quando non un vero e proprio malessere. Tradotto in soldoni, pure uno che parla dieci lingue differenti, soprattutto se intende giocare per rilassarsi, finirà per scegliere un gioco con un’interfaccia tradotta nella sua lingua madre.

E, allora, parliamo un po’ di traduzioni. Mi piacerebbe introdurre il concetto con un’espressione inglese che mi piace moltissimo: “It rains cats and dogs!” Significa che piove a dirotto, ma tradotta letteralmente diventa: “Piovono cani e gatti!” Immaginate qualcuno che non conosce una sillaba di inglese sentirvi dire una frase del genere: come minimo, penserà che siete strani forte… Le lingue non sono fatte solo di parole, codici con corrispondenza biunivoca. Sono molto più complicate ed attingono anche alla cultura del Paese di provenienza. Detta semplice: la traduzione letterale non ha mai funzionato. Il dizionario serve a poco.

A questo punto, potremmo pensare di ricorrere all’intelligenza artificiale. Ho chiesto a Gemini di scrivermi questa frase in cinese: “这个游戏真是个他妈的垃圾”. A me sembra una decorazione, piuttosto che una lingua. Qualcuno sa dire cosa c’è scritto? Quindi, anche l’uso dell’intelligenza artificiale, metti pure che faccia bene il suo lavoro, non andrebbe bene in ogni caso, semplicemente perché non c’è modo di verificare il lavoro svolto. Se conosci un po’ di inglese, magari non perfettamente, potresti aver sviluppato la capacità di verificare almeno che l’output dell’IA sia corretto, se gli chiedi di tradurti qualcosa nella stessa lingua. Ma con il cinese, come fai? Ovviamente ho scelto il cinese solo perché mi rendo conto che è una lingua molto lontana dalla nostra, anche nella grafologia della scrittura, ed è anche la vera lingua più diffusa al mondo!

Allora potremmo tirare, fuori dal cilindro, la terza soluzione: ricorrere alla community. In altre parole, chiediamo gentilmente ai nostri giocatori di tradurre il gioco: se non lo sanno fare loro, che sono di lingua madre, chi potrebbe farlo? Dell’intelligenza artificiale non possiamo fidarci a pieno per questioni squisitamente tecniche, ma la gente ha anche altri problemi: magari è semplicemente stronza! Come fate a verificare che quello che hanno fatto è un lavoro sincero? Facciamo un test: sapete cosa c’è scritto nella frase cinese di prima? C’è scritto: “Questo è un fottuto gioco di merda”. Sono stato io a chiedere un’espressione così offensiva a Gemini: volevo farvi toccare, con mano, quant’è facile non capirci nulla di una lingua straniera. Se qualche buontempone dovesse giocarvi un brutto scherzo come questo, qualcun altro potrebbe rimanere offeso fino a denunciarvi, magari. Scartata anche questa soluzione.

E allora ci rimane un’ultima soluzione: ci facciamo aiutare da un esperto. Il professionista non può giocarci scherzi come quello di prima, per il semplice fatto che è responsabile civilmente e penalmente del lavoro che fa. E’ davvero la soluzione migliore, quella che ci tutela totalmente. Un’occhiata alle tariffe, però, e viene fuori che una traduzione può costare anche $0.10 a parola, che sembra poco finché non si arriva alla traduzione dei manuali, eventuali pagine internet, ecc. Siamo fuori budget.

A questo punto è chiaro che non abbiamo grosse speranze. Il problema è sempre nel budget risicato. Si potrebbe approcciarlo partendo dall’inglese e dalla propria lingua madre. Credo che tutti i frequentatori di questo sito, magari con un aiutino dell’IA, una traduzione in inglese potrebbero farla. Poi, se dovessero entrare introiti, potrebbero espandere il set di lingue affidandosi ad uno studio di specialisti, che per inciso, oggi operano anche direttamente via internet. Il rischio, però, è di investire i proventi del gioco nelle traduzioni, per poi scoprire che erano gli unici…

Naturalmente, avendo già accennato a quanto sia importante la lingua anche tenendo presenti gli algoritmi degli store online e la loro logica di posizionamento per la visibilità, la questione è molto importante, ma mi scuserete se, questa volta, non ho proprio nulla da suggerire. E’ una guerra persa dal principio.

Malelingue

Hic articulus versatur circa momentum intellegendi linguae et electio textus Latine scripti non fortuita est, quia, statistice loquendo, lectores huius articuli eam omnino ignorare deberent. Immagino non abbiate capito niente e, sinceramente, neanche io: mi sono fatto fare la traduzione da una IA. Significherebbe: “Questo articolo ruota attorno all’importanza della comprensione della lingua e la scelta di una testo scritto in latino non è casuale perché, statisticamente parlando, i lettori di questo articolo non dovrebbero conoscerlo affatto”. Spero sia corretta.

Se ci avessi fatto l’intero articolo, in latino, sareste ricorsi voi stessi all’IA, nel migliore dei casi, ma più probabilmente lo avreste cestinato. Perché mi accanisco con la lingua, questa volta? Evidentemente sono convinto che, un gioco che non sia tradotto nella lingua madre del giocatore, riscuota meno successo di uno che lo sia. Peggio: non solo lo credo io, ma ci sono dati che lo confermano. Inoltre, è chiaro da tempo che gli algoritmi degli store online preferiscono presentare, ai giocatori, i prodotti tradotti nella loro lingua madre. Non è un caso, quindi, che i pochi acquirenti del mio gioco (Pinbot) su Steam o sono americani o italiani, con piccolissime eccezioni. Il fatto è che parlocchio un po’ di inglese, mentre sono chiaramente italiano. Non ho la più pallida idea di come suoni il vietnamita o il cileno… Questa è la condizione media di tutti.

La cosa assurda, in questa faccenda, è che magari un tempo si poteva dare la colpa alla cultura delle persone che, per inciso, il gioco non ve l’avrebbero comprato lo stesso. Invece arrivano pure le neuroscienze a confermare che la lingua madre è gestita in modo più naturale rispetto a quelle straniere, che sembrano affaticare il cervello molto di più. Praticamente, parlare una lingua straniera, provoca una cerca fatica mentale, quando non un vero e proprio malessere. Tradotto in soldoni, pure uno che parla dieci lingue differenti, soprattutto se intende giocare per rilassarsi, finirà per scegliere un gioco con un’interfaccia tradotta nella sua lingua madre.

E, allora, parliamo un po’ di traduzioni. Mi piacerebbe introdurre il concetto con un’espressione inglese che mi piace moltissimo: “It rains cats and dogs!” Significa che piove a dirotto, ma tradotta letteralmente diventa: “Piovono cani e gatti!” Immaginate qualcuno che non conosce una sillaba di inglese sentirvi dire una frase del genere: come minimo, penserà che siete strani forte… Le lingue non sono fatte solo di parole, codici con corrispondenza biunivoca. Sono molto più complicate ed attingono anche alla cultura del Paese di provenienza. Detta semplice: la traduzione letterale non ha mai funzionato. Il dizionario serve a poco.

A questo punto, potremmo pensare di ricorrere all’intelligenza artificiale. Ho chiesto a Gemini di scrivermi questa frase in cinese: “这个游戏真是个他妈的垃圾”. A me sembra una decorazione, piuttosto che una lingua. Qualcuno sa dire cosa c’è scritto? Quindi, anche l’uso dell’intelligenza artificiale, metti pure che faccia bene il suo lavoro, non andrebbe bene in ogni caso, semplicemente perché non c’è modo di verificare il lavoro svolto. Se conosci un po’ di inglese, magari non perfettamente, potresti aver sviluppato la capacità di verificare almeno che l’output dell’IA sia corretto, se gli chiedi di tradurti qualcosa nella stessa lingua. Ma con il cinese, come fai? Ovviamente ho scelto il cinese solo perché mi rendo conto che è una lingua molto lontana dalla nostra, anche nella grafologia della scrittura, ed è anche la vera lingua più diffusa al mondo!

Allora potremmo tirare, fuori dal cilindro, la terza soluzione: ricorrere alla community. In altre parole, chiediamo gentilmente ai nostri giocatori di tradurre il gioco: se non lo sanno fare loro, che sono di lingua madre, chi potrebbe farlo? Dell’intelligenza artificiale non possiamo fidarci a pieno per questioni squisitamente tecniche, ma la gente ha anche altri problemi: magari è semplicemente stronza! Come fate a verificare che quello che hanno fatto è un lavoro sincero? Facciamo un test: sapete cosa c’è scritto nella frase cinese di prima? C’è scritto: “Questo è un fottuto gioco di merda”. Sono stato io a chiedere un’espressione così offensiva a Gemini: volevo farvi toccare, con mano, quant’è facile non capirci nulla di una lingua straniera. Se qualche buontempone dovesse giocarvi un brutto scherzo come questo, qualcun altro potrebbe rimanere offeso fino a denunciarvi, magari. Scartata anche questa soluzione.

E allora ci rimane un’ultima soluzione: ci facciamo aiutare da un esperto. Il professionista non può giocarci scherzi come quello di prima, per il semplice fatto che è responsabile civilmente e penalmente del lavoro che fa. E’ davvero la soluzione migliore, quella che ci tutela totalmente. Un’occhiata alle tariffe, però, e viene fuori che una traduzione può costare anche $0.10 a parola, che sembra poco finché non si arriva alla traduzione dei manuali, eventuali pagine internet, ecc. Siamo fuori budget.

A questo punto è chiaro che non abbiamo grosse speranze. Il problema è sempre nel budget risicato. Si potrebbe approcciarlo partendo dall’inglese e dalla propria lingua madre. Credo che tutti i frequentatori di questo sito, magari con un aiutino dell’IA, una traduzione in inglese potrebbero farla. Poi, se dovessero entrare introiti, potrebbero espandere il set di lingue affidandosi ad uno studio di specialisti, che per inciso, oggi operano anche direttamente via internet. Il rischio, però, è di investire i proventi del gioco nelle traduzioni, per poi scoprire che erano gli unici…

Naturalmente, avendo già accennato a quanto sia importante la lingua anche tenendo presenti gli algoritmi degli store online e la loro logica di posizionamento per la visibilità, la questione è molto importante, ma mi scuserete se, questa volta, non ho proprio nulla da suggerire. E’ una guerra persa dal principio.

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