Questo articolo è la testimonianza del fatto che un po’ romanticone, lo sono. Rock’n’Rocks, molto semplicemente, non esiste più. Ha fatto una fine discretamente violenta il giorno in cui mi resi conto che, dopo tanti mesi dedicati allo studio, mamma Microsoft aveva deciso di abbandonare il progetto XNA1.
E’ passato tanto tempo, e non ricordo più i dettagli della storia, sinceramente. Sta di fatto che, in qualche modo, ad un certo punto della mia vita, scopro che la Microsoft si è inventata questa libreria organizzata per classi, compatibile con Visual Studio, che non ricordo neanche che versione fosse. I miei libri sull’argomento, sono stati stampati nel 2010, quindi dovremmo essere più o meno da quelle parti…
XNA non era comodo come Godot. Non era ostico neanche come le librerie Direct X, ma poteva essere considerato una scomoda via di mezzo. Quindi mi armai di C#, il linguaggio ufficiale per l’uso della libreria, e dopo una serie di apparentemente infiniti capirci di niente, alla fine creai questa specie di miscuglio tra Asteroids2 e Arkanoid3: dal primo presi tutto, dal secondo i power-ups.
Comunque, proprio quando avevo terminato di realizzare questo gioco, ti scopro che XNA sarebbe stato discontinuato e, purtroppo, mi sono fatto prendere da un attacco di rabbia sicché e molto semplicemente… ho distrutto il codice.
A distanza di tempo, un po’ mi dispiace, ma in quel momento lo ritenevo un progetto che non meritava neanche di essere considerato: doveva essere solo il primo di una serie. Oggi mi rendo conto che ci sono ragazzi (pochi, per il vero…) che vorrebbero raggiungere un livello del genere con un game engine, ma fanno fatica. Forse dovevo tenerlo.
Rock’n’Rocks è stato il primo gioco, in assoluto, che sono riuscito a creare e portare a finitura, da che ci provavo. L’idea di scrivere videogiochi mi insegue dai tempi del glorioso Commodore 644, ma mi sono sempre scontrato con una serie di ostacoli, primo tra tutti la mancanza di letteratura specifica, qualcosa da cui poter imparare.
Neanche la comparsa di internet è stata di molto aiuto: semplicemente non se ne parlava. Si sapeva delle librerie Direct X di Microsoft, ma a parte il fatto che erano terribilmente contorte, tutorial per capirne la filosofia, personalmente, non ne ho mai trovati e la barriera della lingua non ha certo aiutato. XNA, invece, prometteva l’accesso al mondo dello sviluppo anche a chi… era isolato dal mondo. In Italia, lontano dagli ambienti universitari, è sempre stato difficile procurarsi libri che andassero oltre i databases e le applicazioni d’ufficio, sempre le solite stramaledette e odiose applicazioni da lavoro… Lo sapevo talmente bene che, quando mi accorsi dell’esistenza di XNA, non mi feci illusioni, almeno fino a quando non riuscii a trovare ben due libri sull’argomento, che conservo ancora. Così iniziai a capirci qualcosa, finalmente.
I ragazzi di oggi non possono capire quanto, questo mondo fatto di game engines, tutorial gratuiti a palate su YouTube e letteratura gratuita a carrettate sul resto di internet, rendano tutto più semplice e comodo.
Eh, niente… E’ rimasto solo quel video, trovato in un canale YouTube abbandonato da anni, di un blog che ne fece una specie di recensione. Lo tengo qui con affetto.
- Microsoft XNA su Wikipedia, dove sono riportate data di pubblicazione e ritiro. ↩︎
- Uno dei giochi più iconici di fine anni ’70:Asteroids ↩︎
- Uno dei giochi più iconici degli anni ’80, Arkanoid ↩︎
- Sua maestà, il Commodore 64, l’home computing anni ’80 ↩︎